Virgilio Gayda - Gli slavi della Venezia Giulia

- 10 - golare princ1p10 del censimento di Trieste, sono stati sottratti dalla somma degli italiani e compaiono nei quadri slavi, ptrchè i loro padri, che li denunciarono, parlavano in origine slavo. Un criterio perfettamente opposto fu invece usato, a vantaggio dei tedeschi, nel censimento della popolazione czeca di Vienna. Nonostante questo primo artificio però il cènsimento regolare del 1910 aveva ancora dato : 142.113 italiani, 37.063 sloveni, 1422 croati, 9689 tedeschi. Ma le autorità non v-0llero ritenere validi questi risultati e ordinarono una revisione, unica per Triestt e Gorizia (Friuli) in tutto l'Impero, affidandola solo a funzionari tedeschi e slavi, che poterono segnare sulle carte le cifre che ho più sopra riportate. Esse furono ottenute con ogni spècie di violentazione. Impiegati italiani di Stato dei gradi inferiori dovettero piegarsi ali 'ordine superiore di qualificarsi per slavi, mentre perfino dei cittadini italiani del regno vennero iscritti di ufficio fra gli slavi. Così le cifre statistiche han potuto rappresentare un impressionante aumento, in dieci anni, della massa slava di Trieste, a canto a quella italiana, che mostrerebbe di svilupparsi solo molto lentamente, minacciando di perder,e nell'avvenire il posto della maggioranza che oggi ancora occupa. Ma queste cifre, ho detto, sono false e non possono delineare nessun quadro preciso del rapporto numerico fra italiani t slavi a Trieste, come negli altri centri cittadini del Friuli orientale - sopratutto Gorizia - e dell'Istria - sopratutto Pola. La importazione degli slavi a Trieste. Con tutto ciò non si può certo escludere oggi che esistano a Trieste dei nuclei slavi. Essi devono solo essere ridotti di numero. Ma la loro natura nazionale t sociale deve essere anche analizzata un po' attentamente, per comprend'erne il valore vero. Il loro rapidissimo aumento numerico a Trieste in pochi dtcenni, assai più forte delB1b 1oteca G1'10 B 8f1CO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==