Carlo Errera - Il confine fra Italia e Austria

- 15 rare. Messa l'Austria in condizione di potere come da un solo centro prorompere all'offesa verso le parti più diverse (Valtellina, valli bresciane, valli veronesi, vicentine, bellunesi), - posta l'Italia nella condizione opposta di dovere adunare alla difesa o all'offesa le sue forze da tante vie divergenti e divise. Incombente l'Austria con la più grave minaccia alla pianura veneta là dove appunto la pianura si restringe appena a 50 chilometri tra il piè delle alture e l'orlo palustre della Laguna, - cosl povera per converso l'Italia in codesta parte di naturali difese, che basterebbe quivi un colpo di mano austriaco per privarci a un tratto di tutta la Venezia orientale e per isolare l'esercito nostro operante nel Friuli o v.~rso le Alpi Giulie. Senza contare, che la fortezza naturale di codesta posizione strategica privilegiata è stata accresciuta a mille doppi, pçr parte del Governo austriaco, con la costruzione d'una magnifica rete di strade militari condotte fin nelle parti più aspre della montagna e con l'erezione di grandiosi edifici militari e di opere fortificatorie d'ogni genere disseminate pertutto, in modo tale da dar base p consistenza fortissime non soltanto alla difesa contro ogni eventuale attacco ma più ancora a un'offesa meditata e preparata di lunga mano. Donde poi l'enormità dello sforz,o militare e finanziario, che l'Italia alla sua volta deve sopportare per la propria incolumità lungo tutta la frontiera di questa gran punta armata e minacciosa. contro la quale occorrono a noi difese tali che controbilancino non solo gli apprestamenti militari dell'avversario ma insieme tutti i vantaggi naturali della sua posizione. Si consideri un momento solo l'entità d'un tale sforzo nostro, a difesa d'un tratto di confine lungo più di 400 chilometri, aperto e pericoloso in cento punti, bisognoso di ripari eccezionalmente forti e dispendiosi; e si confronti con lo sforzo che invece esigerebbe la difesa d'una frontiera lunga soltanto 300 o 200 chilometri e formata da una serie quasi inintçrrotta di montagne formidabili, come sarebbe offerta sia dalla linea naturale dello spartiacque sia dalla linea montana separante i parlanti italiano dai parlanti tedesco. E si veda l'eloquenza straordinaria del paragone! Bibliotee,a Gino Bianco

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