Diario triestino : 1815-1915, cent'anni di lotta nazionale

H perchè troppo rassomigliante alle monture in uso nel- ,fesercito del Regno d'Italia n. 10 aprile. - Mentre ad Abbazia s'incontrano il mi• nistro degli esteri Tittoni e il cancelliere austriaco Goluchowsky, e proclamano la piena armonia della politica austro-italiana, i Triestini preparano un albo, con vedute e ricordi storici e patriottici della Venezia Giulia dedicandolo al Re d 'I talia e al Presidente Loubet eh~ fra pochi giorni dev'essere ospite di Roma, « nella i~concussa fede che un 'altra volta risplenda di tutta la sua luce il sole vittorioso dei campi lombardi n. 15 mal!i;io. Nel ricevimento delle Delegazioni austriache a Budapest, l'imperatore Francesco Giuseppe a un deputato triestino che gli raccomanda la Università italiana, risponde: « Trieste non la avrà mai! » 11 giugno. - Il Municipio di Trieste, nel sesto cente• nario della nascita di Francesco Petrarca, pubblica un bel volume col Catalogo della raccolta petrarchesca le• gata alla città da Domenico Rossetti, e commemora solennemente il poeta con un discorso di Riccardo Pitteri. 15 luglio. - Il presidente della Società di Ginnastica viene arrestato : nei locali della società dopo una minuziosa quanto misteriosa perquisizione la polizia scopre due bombe. La Società viene sciolta, ·e viene arrestato anche il suo vice-presidente: per le bombe s'inizia un grande processo, onde resulta da ultimo, che erano state importate da estranei, per creare pretesto a nuove persecuzioni della società. 4 agosto. - Alle rimostranze della rappresentanza comunale di Trieste per il trattamento sempre più ostile del governo verso gli italiani,. il ministro-presidente Koerber risponde, che « dal Governo austriaco hanno tutela soltanto le popolazioni irreprensibilmente leali e patriottiche ». 1905 21-22 marzo. - Convegno socialista italo-austriaco, che si conclude con voti contro il militarismo e contro ogni propaganda nazionale fomentatrice di armamenti. 1906 29 gennaio. - Un decreto luogotenenziale toglie al Comune tutte le « mansioni delegate », cancellando gli B•blioteca Gino Bianco

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