Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

NOTE 1 Il «dove», il suo senso, doppio come in questo caso ma anche uno e molteplice, è descritto da V. Finzi Ghisi in Didascalie per un disegno della clinica psicoanalitica, «Il piccolo Hans», n. 47. 2 «L'abilità del disegno sconfina facilmente nella follia e nel crimine perché l'estrema facilità e rapidità della sua esecuzione toglie potenzialmente ogni separazione tra sapere e agire». S. Finzi, Su carta e in bianco e nero: la nascita dell'uomo dal disegno, «Il piccolo Hans», n. 75-76, p. 203. 3 Proponiamo una lettura, finalizzata al nostro oggetto di studio, dell'articolo di M.W. Bruno, Architettura e regia, «II piccolo Hans», n. 72. L'anoressica abdica alla regia inconscia della fisiologia corporea a favore di una libera circolazione urbana «dove» sfilare e sfidare in pace lo sguardo dell'altro. Su questo tema cfr. M. Senaldi, Famigerati: Louys, Duchamp e l'anoressica, «Il piccolo Hans», n. 47. Più appropriato invece il guardarsi intorno di Kenia per la quale, l'avvenuta rimozione del complesso edipico, che riaffiora tramite il sintomo bulimico, configura la città come teatro bellico, costringendola a costruire o mantenere saldi i presìdi contro soluzioni psicotiche o anoressiche. 4 «Ma l'ebreo sta lì a indicare, come nell'ultima opera di Freud Mosè e il monoteismo, che il viaggio del soggetto è nella dislocazione per cui un errore simile a quello delle teorie sessuali infantili, un nero bianco, una razza che non è una razza, mantiene una diversa origine e appartenenza rispetto a quella dominante della discendenza lineare, e costruisce un'architettura composita e bizzarra in un diverso, variato e colorato, rapporto allo spazio e alla città». La citazione operata da S. Finzi ne Il baule dell'architetto, «Il piccolo Hans», n. 77, p. 7, dell'opera freudiana Mosè e il monoteismo ricorre nel lavoro di V. Finzi Ghisi, Che cosa è una protesi (v. nota 5) a indicare, nel primo caso, il particolare tipo di movimento del soggetto, attestato dall'ebreo e, nel secondo, il modo dell'equilibrio statico. La cultura del (dal) trauma offre rappresentazione ma mette a repentaglio la civiltà, sempre precaria, instabile, a rischio come una città esposta a bombardamenti o una ballerina, su un piede solo, agli occhi del pubblico. 5 Nozione, quella di «protesi», rinvenuta da V. Finzi Ghisi nel Freud del Notes magico (1924) e de Il disagio della civiltà (1929) e descritta a più riprese in Che cosa è una protesi?, «Il piccolo Hans», n. 26, p. 9; in Funzione dei residui in psicoanalisi: il sapere protesi del corpo, «Aut-aut», n. 177-178; cfr. inoltre della stessa autrice il lavoro del 1985 cit. alla nota 1. 6 S. Finzi, a partire da Silhouettes, le forme del sintomo, «Il piccolo Hans», n. 27 fino al Sogno e disegno in Il sogno rivela la natura delle cose, Mazzotta, 1991, p. 5, ha ripreso in più punti della sua opera questo disegno decisivo per l'adolescente. A noi sembra di coglierne una forte analogia con l'attacco del frammento di J. Joyce (1904) 255

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