Hofftnann: da un angolo di finestra Ah, che cosa non vide Maria!. .. Da che parte incomincerò, bambini miei, a descrivervi tutte le mirabilia della città che si presentò, adagiata su un prato fiorito, agli occhi di Maria? E.T.A. Hoffmann, Schiaccianoci e il re dei topi1 • «Duplizitat» significa riconoscere la disarmonia, la scissione di reale e ideale come condizioni permanenti dell'esistere; significa perciò rinunciare al primato di un'ottica esclusiva di lettura del mondo per assegnare simultanea legittimità ai due principi che, in irriducibile tensione, governano il processo conoscitivo e creativo: l'energia spirituale (il nucleus divinus della fantasia soggettiva) e la percezione sensibile e razionale della realtà esterna. La pura forza della visione interiore, incarnata da Hoffmann nella figura dell'eremita Serapione, non sarà in grado di dare forma sensibile o di tradurre in opera d'arte la vita «con tutte le sue immagini, colori, luci ed ombre»2 se non sarà sostenuta e contenuta dallo sguardo lucido e riflessivo di una razionalità idonea a padroneggiare il mondo fenomenico, il quale comunque condiziona anche la più sublime fra le attività umane, quella fantastica. E quando sostenevi, con così sconcertante perspicacia, che soltanto lo spirito vede, ode, sente, soltanto lo spirito prende coscienza dei fatti e degli eventi e, quindi, quanto esso percepisce avviene veramente, dimenticavi che il mondo esteriore 229
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==