«tetti dei palazzi»(III, 3, 4, 84). In bocca a Imogen, il confronto si cristallizza sulla polarità courtl cave (III, 7, 55). Va sottolineato che tutte queste dicotomie hanno un esito diverso: la grotta è alternativamente un luogo di segno positivo (Imogen, Belarius) o negativo (Arviragus, Guiderius), spazio arcadico o al contrario bestiale e depauperato di ogni grazia. Su queste polarità base s'innestano successive conflittualità incrociate, incentrate sul sostantivo nature e sull'aggettivo savage. Nell'amara riflessione di Belarius, nature sta per regalità, quella che Arviragus e Guiderius ignorano di possedere; in questo contesto, nature si associa conpalace e princely blood (III, 3, 93), come pure all'atto seguente: «Oh, il nobile carattere! Oh le dignità della natura e la grandezza dell'origine!» (IV, 2, 25). Quando invece Imogen riflette sul felice incontro della cava, ribalta i termini del problema a favore dell'area semantica del selvaggio: «I cortigiani dicono che ogni cosa, fuor di quelle che si danno a corte, è incolta e selvaggia. O esperienza, vieni tu a smentire codesta diceria!» (IV, 2, 35). Allo stesso modo, non le sfugge il valore dei suoi nuovi amici «rustici»: «Degli uomini grandi, che avessero una corte non più grande di questa caverna... non potrebbero essere più preziosi di questi fratelli»45. (III, 7, 55). A Belarius è affidata l'ultima parola sulla natura, o meglio sulla terza natura che, tra foreste e palazzi, informa le ultime commedie shakespeariane (IV, 2, 169-181). Il linguaggio mima qui l'architettura della grotta, si possono cogliere le istanze della cultura e della civiltà nel processo stesso che le de-cultura e le de-civilizza: «...una regalità non già appresa... un onore anch'esso non già insegnato... (royalty unlearned, honour untaught, civility not seen)». I prefissi privativi e la forma negativa perfezionano la civiltà, inselvatichendola, come le conchiglie che at-· testano la primordialità della grotta. Con lo stesso movimento che dissolve i confini, il valore che in Guiderius e suo fratello cresce «...selvaggio cede pure una messe al 218
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