del giardino una nuova concretezza. L'ingegnere-giardiniere, tuttavia, non è solo un tassello storiografico nel fitto traffico culturale del momento, e i suoi disegni aprono altre vie alla riflessione. Tra un'isola e una montagna, nelle grotte abitate da automi, al fresco delle fontane o delle acque canalizzate si insinua qualcosa che va al di là del ludus e dell'effimero, che somiglia invece allo spirito dell'epoca: la ridefinizione delle categorie della conoscenza, il ridisegno di alcune frontiere cruciali (animato/inanimato, dentro/fuori, natura/artificio, ordine/caos), l'indagine sulla natura il cui statuto epistemologico si sta faticosamente negoziando tra sopravvivenze vitalistiche e promesse meccanicistiche, memorie archetipiche e passione sperimentale. Basta, per essere convinti della pertinenza non solo metaforica del giardino nell'elaborazione della modernità, ripensare alle parole di Bacone, per chi l'arte dei giardini denota il raggiungimento del più alto grado di cultura, o rileggere la definizione idraulica che dell'uomo offre Cartesio: «Et véritablement l'on peut fort bien comparer les nerfs de la machine que je vous décris (l'homme) aux tuyaux des machines de ces fontaines ses muscles et tendons aux divers engins et ressorts qui servent à les mouvoir; les esprits animaux à l'eau...»35 . Durante la passeggiata, alcune forme ricorrenti invitano alla sosta. È significativo, in primo luogo, che la grotta e l'isola siano onnipresenti nei vari codici espressivi del manierismo, inglese e non (giardino, teatro come scena e testo). Insieme forme materiali e serbatoi di simbolismi spesso contrastanti, ma ricchissimi- mitico, classico e cristiano-, l'isola e la grotta sono spazi esteticamente e semanticamente fecondi. Per la loro intimità con l'acqua, sono luoghi in cui facilmente si ancora la reverie, forse anche la reverie dell'origine che spesso sorge attorno all'unione- alla sessualizzazione, dice Bachelard - delle materie36 . Al crocevia di molteplici significazioni, e, per la loro conformazione fisica, realtà anfibie, la grotta e l'isola sono per eccellenza luoghi del confine e del liminare. 213
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