Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

e Degli eroici furori. 39 S. Finzi, op. cit., «Il piccolo Hans», n. 53, p. 25. 40 V. Finzi Ghisi e S. Finzi, Nel disegno del rebus: manipolazione del nome del padre e deposito di una "unità di misura" nelle teorie sessuali infantili, «Il piccolo Hans», n. 50, 1986, p. 41. 41 S. Finzi, op. cit., n. 48, p. 98. 42 V. Finzi Ghisi e S. Finzi, op. cit., «Il piccolo Hans», p. 23. 43 Riferisce Sergio Finzi dell'orrore di Darwin per il modo di tatuarsi il volto dei neozelandesi: «profonde incisioni che distruggendo il gioco dei muscoli superficiali, danno al loro volto un'aria rigida ed inflessibile. Ne risulta così abolito il gioco di una struttura centinata, in cui il desiderio si inarca e si mantiene arginando l'angoscia che lo accompagna» (S. Finzi, op. cit., «Il piccolo Hans», Il. 46, p. 36). Ed ancora: «Un volto siffatto, completamente tatuato, privo di mobilità ed espressione, è il volto di una fimosi che annulla a un tempo verità e godimento» (S. Finzi, op. cit., «Il piccolo Hans», n. 48, p. 103). 44 D.P. Schreber, op. cit., p. 256. 45 Ivi, p. 130. Von W. era un tale effettivamente conosciuto da Schreber a Wamemunde, sul mare Baltico. 46 Ivi, p. 68. 47 Ivi, pp. 175-176. 48 S. Freud, op. cit., p. 376. 49 Ivi, p. 376, nota n. 1. 50 D.P. Schreber, op. cit., p. 376. Schreber riferisce inoltre che, per «renderlo più accessibile a sensazioni voluttuose... si impiegò anche un unguento biancastro, a proposito del quale non posso dire con certezza se fosse bismuto o qualcosa d'altro» (lvi, p. 77). 51 E. Canetti, op. cit., p. 555. 52 J. Lacan, op. cit., p. 116. A proposito della capacità creativa dei nervi-raggi, Freud nota che essi «hanno peraltro la stessa virtù procreatrice dei nervi-spermatozoi» (S. Freud, op. cit., p. 355, nota Il. 3). n Ivi, p. 251. 54 Ivi, p. 252. 55 Ivi, p. 212. 56 Ivi, p. 212. 57 Ivi. 58 S. Finzi, L'animale psicoanalitico, «Il piccoloHans», n. 66, 1990, p. 9. 59 · Un giovane paziente, da me seguito in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico, fu in grado di rivelarmi che Blu, l'emissario delle sue "voci", non era in realtà lontano nel cielo, come "tutti" credevano, ma si trovava molto più vicino: a soli venti metri (forse in quanto designava le sue orecchie come organi riceventi). Quanto detto nel testo permette di arguire come si tratti di un caso di 220

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