Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

sciare, di questa fenomenologia dell'Eros; una scelta che induce a volgere lo sguardo verso qualche notazione che più si accosti al nocciolo del suo laboratorio poetico. 4 - La «pulsione di vita», amalgama del Furioso Forse nessuno dei massimi scrittori al pari di Ariosto offre una riprova del carattere autoreferenziale dei testi letterari, del loro concrescere sul corpo letterario preesistente, per divenire, a loro volta, luogo di riferimento essenziale per la comprensione dei testi che verranno prodotti in seguito. Se si accetta, come fa buona parte della critica contemporanea, e talune vie della ricerca teorica intorno alla letteratura, questo tipo di approccio, si inverano, e insieme si spostano in maniera radicale le tradizionali ricerche sulle «fonti», sia tematiche che, più strettamente, rivolte alla individuazione - in uno scrittore - dei topoi, delle parafrasi, delle vere e proprie citazioni tratti dalla tradizione, o specificatamente, da questo o quell'autore particolarmente prossimo (per vari motivi linguistici, temporali, persino «spaziali») nel lavorio della elaborazione del proprio testo. Il Furioso presenta tuttavia una specifica peculiarità, condivisa con poche altre opere: l'autore vi si richiama, in maniera esplicita, a un altro testo, pressoché coevo, del quale afferma di voler compiere una «gionta»; e si palesa fedele a questo intento. Personaggi, presupposti, caratteri, interi episodi (abbiamo ricordato quello di Orrilo, si potrebbe aggiungere, tra gli altri, quello di Bradamante e Fiordispina) sono elaborati sulla falsariga dell'Orlando Innamorato; e dall'Innamorato è tratto, anche se non mancavano precedenti nella tradizione metrica italiana - e, immediatamente, il Morgante, di Luigi Pulci - lo strumento dell'«ottava» di endecasillabi, asse portante dell'impianto formale del poema. 241

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==