Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

ti a precedenti manipolazioni autosensuali di varie parti del corpo. Quando i bambini cominciavano a fidarsi di me e riuscivano a parlare, mi raccontavano delle attività clandestine che intrattenevano con le var. ie pa�ti del corpo. Per esempio, alcuni manipolavano segretamente la lingua appositamente indurita. Altri si servivano del cuscinetto di carne risucchiato all'interno deHe guance. Altri contorcevano e contraevano i glutei per sentire le feci all'interno del retto. Altri rigurgitavàno il cibo solido per sentirlo dentro alla gola. Ciò che importa è la sensazione sulle sensibili mucose nascoste. Il fatto che si trovino all'interno del corpo non sembra avere inolta importanza. La manipolazione degli oggetti patologici autosensuali ha pre-svuotato il succhiarsi il pollice e il pugno o le dita dei bambini autosensuali normali. Il carattere di un oggetto è determinato dal modo in cui ci si ser�e dell'oggetto, non è intrinseco all'oggetto stesso. Così, nello stato indifferenziato dei primi stadi dell'infanzia, le dita e il ca� pezzolo della madre o la tettarella del biberon vengono tutti percepiti come oggetti autosensuali9 • Essi sono il centro dell'essenza dell'«essere me» che si sta formando nel neonato. I normali oggetti autosensuali devono attraversare lo spazio per arrivare alla bocca del bambino e agiscono così da ponte con il «non-me». Una caratteristi� ca molto marcata nei bambini autistici che ìn. iziano la terapia, è che non succhiano le dita o altri oggetti. Questo è in forte contrasto con i bambini schizofrenici o quelli con carenze di origine ambientale che di solito succhiano avidamente. Invece di succhiare il bambino autistico manipola parti nascoste del proprio corpo, che non devono subire l'interruzione dovuta all'attraversamento dello spazio per arrivare a produrre quelle gratificazioni autosensuali che sbarrano la strada al terrore dell'ig�oto «:nonme». Questo terrore era il ricordo più vivido di un uomo «guarito» di venticinque anni che a quattro era stato dia216

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