Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

nuto manifesto dell'opera poetica è la sua forma; quindi il contenuto latente diviene semplicemente il contenuto attuale, il tema»91 . Questa forma, assunta quasi metafisicamente, non è che una manifestazione dello spirito universale della poesia: Come avviene a proposito di altri prodotti di una divina attività, è molto più difficile identificare il padre che non la madre di un'opera d'arte. La madre è sempre la natura - l'oggettivo considerato come campo di comunicazione: nessuna seria critica può negarlo. Ma sinché sosteniamo che il padre di un'opera d'arte sia il poeta stesso, non riusciamo a distinguere la letteratura dalle strutture verbali discorsive. Lo scrittore discorsivo scrive con un atto di volontà consapevole; e questa c_ onsapevole volontà, unita al sistema simbolico che egli adopera per questo scopo, si oppone e sovrappone al complesso di cose che egli descrive. Ma il poeta che scrive per impulso creativo più che deliberativo, non è il padre della sua opera; al massimo è una levatrice, o, più precisamente, il ventre della stessa Madre Natura: il suo proprio intimo, per così dire. Il vero padre dello spirito formatore della poesia è la forma della poesia stessa92 • In quanto elemento relazionale della forma totale della letteratura, l'opera singola è intimamente legata con le altre opere d'arte e il simbolismo viene perciò ad acquistare caratteri anonimi e universali: « ... per il critico non c'è nulla del genere di un simbolismo personale, o, se c'è, è sua cura dimostrare che non deve rimanere tale»93 • L'interesse critico di Frye si accentra in modo coerente sul prodotto creativo in sé, come complesso autonomo frutto di un simbolismo impersonale. Frye considera innanzitutto il significato immediatamente collettivo della 209

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