gli archetipi. Frye considera tutta la letteratura una mitologia ricostruita, una «mitologia traslata»79 • L'aspetto narrativo della letteratura, mythos, ad esempio, è un atto ricorrente di comunicazione simbolica (è un rituale), e ha per Frye lo stesso significato che aveva per i Greci: esso è una storia tradizionale, una «trama tipica»80 • Come per Aristotele, mythos è, per il critico canadese, l'anima di qualsiasi opera letteraria che sia imitazione di I • un az10ne. Nella Poetica, Aristotele dava di mythos l'accezione di "intreccio", di "struttura narrativa", di "favola", il cui termine contrario ed opposto era logos81 • Se il mythos consegue dal rituale (esso è la parte orale del rituale, la "favola" che il rituale presenta), esso è anche, in un'accezione più larga, qualunque storia anonima che narra delle origini e dei destini dell'uomo, e ha perciò carattere sociale, comunitario e senza autore. Nella "critica degli archetipi" fryeana82 , particolare forma di critica simbolica che studia l'ambiguità letteraria con particolare attenzione al mito e all'archetipo, la narrativa (mythos) viene studiata appunto come un rituale o come imitazione di un'azione umana significativa, come mimesis praxeos. Mentre il contenuto significativo, la dianoia aristotelica, viene analizzato in quanto conflitto tra desiderio e volontà, come contrasto tipicamente onirico e come dramma. L'unione di rituale e dramma in una forma di comunicazione verbale è chiamata mito. Il mito si definisce, perciò, come elemento strutturale, potenziale informatore centrale, «elemento del disegno in letteratura»83 . Se il mito è l'unità in letteratura84, la letteratura si configura, in quanto ripetizione del mito, anch'essa come rituale, come atto ricorrente di comunicazione simbolica e dinamica. Rituale che non è solo ripetizione ciclica, ma comunicazione di un contenuto impersonale, "collettivo", 207
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