Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

momento come paura di essere ingannato. Qualsiasi cosa dicano, i bambini richiedono giuramenti di segretezza, poiché la loro diffidenza nei confronti dell'analista non è prodotta soltanto dalla riluttanza a mostrarsi senza veli, ma anche dalle innumerevoli delusioni che anche la più felice delle condizioni familiari ha causato nel bambino fin dai primi anni di vita. Qui sta anche la ragione per cui il bambino è pieno d'ansia e di gelosia quando ci sono i colloqui dei genitori con l'analista, e si dà tanto da fare per riuscire a sentire cosa viene detto o per interromperli. Sappiamo che una parte importante della vita psichica del bambino si fonda sulla sessualità, sulla sua osservazione e sul fatto di essere distolto da questo interesse dall'ambito familiare. Il bambino è abituato a ricevere delle risposte molto insoddisfacenti sul dilemma del sesso sia dai genitori che dagli altri membri della famiglia, e perciò reagisce in due modi al linguaggio diretto che in sede di analisi viene tenuto riguardo alle questioni sessuali. Si sente più importante, come un adulto, e fa grossi sforzi per ricompensare la franchezza dell'analista con un'amicizia più profonda; d'altro canto non appena si instauri una resistenza più forte, il bambino è subito pronto (a causa delle repressioni subite in passato) a sminuire l'analista che ha osato parlare di argomenti tabù. Nel bambino l'autorità dei genitori e la prima impronta educativa sono così forti che egli si aspetta che gli vengano fatte le stesse richieste sul modo di comportarsi e di valutare le cose da qualsiasi altro adulto che si interessi a lui. Per il bambino_ l'analista è la personificazione dell'immagine paterna o materna in una maniera molto più forte di quanto non avvenga nell'adulto. È per questo motivo che ci vuole molto tempo affinché il bambino si convinca che l'analista non prenderà il ruolo dei genitori e che dall'analista si deve aspettare la libertà più completa e una comprensione totale di tutto quanto gli andrà a dire. La sopravvalutazione dell'autorità da parte del bambino, sia 213

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