Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

voi siete costantemente spettatori di una violenza che ripete all'infinito l'antica blasfema offesa fatta a Cristo. Per dire tutto questo con un quadro bisogna affrontare e risolvere due problemi: primo, il quadro non ha, a differenza per esempio di una sinfonia o di una tragedia, una dimensione temporale e non è quindi in grado di rappresentare direttamente il prima e il dopo che danno senso all'idea di . ripetizione; secondo, il significato coinvolge qualcosa, anzi qualcuno, che letteralmente non è e non può essere parte del contenuto figurativo, cioè lo spettatore. Il primo problema è risolto dividendo il quadro in due parti, una delle quali più lontana dell'altra per suggerire una scansione temporale. Lo spettatore dell'epoca riceveva un'ulteriore indicazione in questo senso dalle figure in primo piano, che egli era probabilmente in grado di riconoscere come personaggi dell'epoca (e quindi di un'epoca diversa da quella di Cristo), ma si tratta comunque di un'indicazione ridondante: anche senza sapere che il giovane biondo è Oddantonio da Montefeltro, siamo in grado di ricostruire la temporalità del messaggio attraverso un esame della struttura compositiva dell'opera. Il secondo problema è più sottile, e tale è anche la sua soluzione. Confrontando le due scene, quella in primo e secondo piano, si nota una certa simmetria: ci sono due gruppi di tre persone in cui la persona in mezzo appare vittima delle due ai lati. La simmetria però è rotta dal fatto che nella scena in secondo piano ci sono anche due persone in più. A questo punto è naturale per lo spettatore cercare le due persone che mancano nella scena in primo piano e, se ha tempo e pazienza, riconoscere infine una di esse (quella di spalle, che non a caso appare quasi in rilievo, quasi estranea alla superficie del dipinto) in... se stesso, che appunto in quanto fuori dal quadro non può esservi riprodotto. Una volta operato tale riconoscimento, il messaggio è chiaro: quella che stai guardando è la stessa scena di violenza che fu già commessa un tempo e che 226

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