Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

il tentativo, riuscito, di visualizzare l'immagine di Donati. Si tratta infatti di una fittissima rete, di grande importanza anche perché se ne afferma, per la prima volta, la natura tridimensionale (Buffon non aveva tentato di tradurre in immagine l'analoga affermazione del 1765). La tipografia non poteva evidenziarlo, si lamenta Hermann, ma i passaggi da un corpo all'altro avvengono, in realtà, «a varie altezze». La ricchezza delle soluzioni grafiche, delle implicazioni teoriche e delle indicazioni euristiche fa sì che la mappa divenga, negli anni '80, l'immagine largamente più diffusa, a favore della quale prendono posizione, fra gli altri, il «secondo» Daubenton (1782) e Louis-Marie-Aubert Dupetit-Thouars (1788). L'intervento di questi è forse il più interessante del periodo, anche perché il naturalista francese oscilla fra le indicazioni di Donati e quelle di Linneo, dimostrando - fra l'altro - che le sue versioni potevano essere diverse ma l'immagine restava, fondamentalmente, una. Dapprima egli afferma che «Gli esseri formano un tessuto più o meno fitto», poi questa trama o rete diventa un territorio e Dupetit-Thouars parla di una «mappa geografica» in cui «i tre regni sono rappresentati da tre continenti, più famiglie riunite formano reami, i generi compaiono come province ecc. ». Dal testo emerge anzi un'altra var iante ancora , un poco s fumata ma assai suggestiva, che pare escogitata per compendiare le due versioni tradizionali. I corpi si dispongono in natura, afferma Dupetit-Thouars, come le stelle in cielo: a «costellazioni». Ma la versione che fornisce le indicazioni più precise ed efficaci è ancora una volta quella linneana. Essa fa pensare a Dupetit-Thouars che è forse possibile «scoprire due leggi suscettibili di calcolo, corrispondenti alla longitudine e alla latitudine, che servano a determinare il posto che ciascuna specie deve occupare indipendentemente dal212

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