pantoclastica si è realizzata, non può più essere ritenuta fantasia malata o fobia di qualche apprensivo.» L'altro modo di essere idiota lo illustrava l'estate scorsa Altiero Spinelli, replicando con una lettera su «Repubblica;, a Ronchey che intelligentemente ha capito come la battaglia per l'Europa, anche se non ancora terminata, sia già perduta. Spinelli vi riportava questa spiegazione datagli da un deputato inglese, subito dopo la fine della guerra, sul come mai il suo popolo l'avesse vinta: «Se fossimo stati un popolo intelligente come il vostro o il francese, avremmo compreso nell'estate del 1940 che, avendo dinanzi a noi un Hitler armato fino ai denti, padrone dell'Europa, amico di Stalin, pronto a gettarsi su di noi, la guerra l'avevamo praticamente persa ed avremmo accettato la resa che dopotutto Hitler ci offriva onorevolmente. Ma noi siamo un popolo stupido, non ci siamo accorti di aver perso, abbiamo continuato, e... abbiamo vinto.» Confrontandosi con Ronchey e con tutti gli altri intelligenti che si sono arresi piuttosto che continuare una battaglia persa, Spinelli concludeva: «Io sono stupido, come gli inglesi nel '40, e continuo. Se alla fine ci sarà la disfatta, Ronchey potrà scrivere una serie di articoli nei quali potrà dire di averlo ben previsto. Se ci sarà la vittoria, forse qualcuno ricorderà che ad essa avrò contribuito un po' anch'io. E ciò mi basta.» Ecco l'altra idiozia. Ci si può porre così, stupidamente, anche verso la guerra atomica: è definitivamente scritta nel futuro vicino, come sostiene più di un intelligente, o il mondo cambierà modo di vivere? Darsi da fare per la seconda alternativa, sperare può essere idiota, ma è anche l'unica maniera per vincere, cioè di trovare l'azione realmente mobilitatrice. Che non è - anticipo la mia proposta - quella suggerita dalla paura. Più che l'incubo dell'ultima spiaggia col fungo immenso nel cielo, potrebbe essere efficace la prospettiva rovesciata di una natività, pure ravvisabile nella realtà atomica. Perché negarci a questa visuale? Ora che, col progresso tecnologico, si sono anche create le condizioni per l'effettivo aumento del tempo libero, vaticinato da Marx, che incrementa quel capitale fisso che è l'essere umano? Marx redivivo si troverebbe meglio rispecchiato nell'incessante processo di robotizzazione che non nello stakanovismo. Era semmai Mussolini ad affermare che il lavoro nobilita; 234
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