bambino semplificato o inesistente dove è dimostrato come sia la paura dei «grandi» ad imprigionare i piccoli in poveri schemi con la presunzione di educarli. 12 ARIELE, oltre ad ispirarsi al personaggio scespiriano de La Tempesta, è anche l'acrostico di ANALISI - REALTÀ - IMMAGINAZIONE - EMOZIONE - LEGGE - ESTETICA. 13 Raffaello Cortina editore, Milano, 1985. 14 A distanza di anni trovo il concetto di self-envy in un saggio dello psicoanalista australiano Neil Maizels (Int. I. Psa., 1985, 66, 185 Part 2); ma da questo autore considerato in relazione con l'istinto di morte, nell'intenzione di conciliare la metapsicologia di Freud con quella della Klein. 15 Mi si perdoni, ma voglio consentirmi uno sfogo. È più forte d. i me. Ha del resto a che fare col figlicidio. Musatti, si sa, non ha mai esagerato in paterna generosità verso «il figlio» Fornari. E Franco se ne doleva molto, seppure in pubblico ha sempre mostrato stima e gratitudine. Ricordo - e Laura Frontori mi è testimone (avevamo cenato da lei quella sera) - una sua desolata amarezza, mista a rabbia, di fronte all'ennesimo misconoscimento del «maestro». Oggi scorro il supplemento de «La Repubblica» dèdicato alla psicoanalisi e che cosa vi si legge? Un'intervista a Musatti in cui, accanto a cose già sentite, si rivela che Fornari - confidenza strettamente personale (e chissà in quale contesto)- I).On ha mai provato angoscia, non sapeva che cosa fosse. E questo dopo aver appena affermato che uno psicoanalista per essere tale «deve essere in grado di conoscere la sofferenza umana, il malessere, l'angoscia.» Ergo: Fornari, nonostante tutta la sua opera di clinico e di teorico per la quale il "padre" dovrebbe andare orgoglioso, è - psicoanaliticamente parlando - un analfabeta. Per me questa è una cattiveria. Un figlicidio. Post mortem. La storia della psicoanalisi non è fatta, come osserva Reuben Fine, soltanto «di crescita da una parte, di fratricidi dall'altra». Si danno altri misfatti in famiglia. A ripensarci non è però un figlicidio. È un boomerang. Quel Fornari --analfabeta è cresciuto sul divano e alla scuola di Musatti, è stato persino presidente della società di psicoanalisi, di cui il decano si rende tuttora garante, nonostante qualche punta d'ironico scetticismo che traspare dall'intervista. Dobbiamo credergli allora? E quando? Per fortuna .sono poi venuto a sapere che Cesare Ludovico si è a posteriori reso conto, si è persino scusato coi familiari per l'infelice sortita. E così sento di nuovo affetto per l'estroso, vispo novantenne, malgrado il torto che si fa con le sue mani, anzi coi suoi ammiccanti aneddoti di vegliardo impenitente. (Capodanno 1987) 16 Cfr. «Amore e odio verso i bambini: dalla pedofilia alla filopedia - Implicazioni psicologiche, sessuologiche e sociali», una mia relazione al congresso della società di sessuologia tenutosi a Modena nel novembre del 1985. 230
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==