Qualche esperienza di psicoterapia focale degli adolescenti L'accresciuta esigenza che si manifesta nella società per la psicoterapia, nonché la pressione esercitata dalla mancanza di tempo, sollecitano i terapeuti, un po' dovunque, a ricercare metodi più brevi. La scelta di un tale criterio si impone, abitualmente, per motivi pratici: durante la pubertà - e in modo particolare nella sua seconda parte - tale scelta trova una giustificazione anche teoretica. A questa età, infatti, si possono accumulare problemi per i quali una soluzione rapida può risultare decisiva per la sorte futura dell'individuo. Il dilemma relativo alla scelta di una professione, le difficoltà negli studi o agli esami - che le buone capacità del ragazzo rendono altrimenti incomprensibili - i ripetuti fallimenti nelle relazioni personali, o gli ostacoli interni che incontrano i primi passi della vita sessuale, esigono, tutti, una soluzione terapeutica rapida. In casi simili e quando il paziente vi si mostrava adatto, ho sperimentato la psicoterapia focale; i criteri per cui ho scelto questo atteggiamento saranno esposti più avanti. Ho preso le mosse dall'ipotesi che a questa età, quando le strutture psichiche posseggono ancora sufficiente plasticità e la disposizione all'introspezione è piuttosto buona, un paziente può forse trarre profitto dalla conoscenza di sé che gli offre un'analisi breve. Desidero sottolineare in proposito che 16 dei 21 casi che compaiono nell'opera 217 '-
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