NOTE 1 Terry Eagleton, «Marxism and Deconstruction», Contemporary Literature 22, N° 4 (Fall 1981): 477. 2 Carravetta, nello stilare questo elenco, si è a sua volta riferito al testo di Franlc Lentricchia After the New Criticism (Chicago: Univ. of Chicago Press, 1980): pp. 157-60 e passim. 3 Un articolo di Rainer Nagele (1982-83:59-78) analizza le cause per cui un modo di pensare fortemente impregnato di pensiero tedesco (Hegel, Marx, Nietzsche, Freud, Heidegger) quale il post-strutturalista e il post-moderno, ha avuto meno impatto in Germania che in altre nazioni. Secondo Nagele il movimento studentesco tedesco degli anni '60, politicizzato marxisticamente e aperto alla teoria critica della scuola di Francoforte, rifiutò ogni poetica formalistica e il pensiero di filosofi sospettati di associazioni col nazismo (Nietzsche fu usato dal regime; Heidegger sostenne il terzo Reich). Il discorso 'incontrollato' di questi pensatori era, per questi studenti, in odore di fascismo. In America, al contrario, si teme che un discorso incontrollato distrugga «l'obiettività scientifica» 4 «Per 'esaurimento' ... Intendo ... l'usura di certe forme e l'esaurimento di certe possibilità» (Barth (1967) 1984:49). 5 Noterella «ai margini». Tutti i termini iniziano con la /d/, come Derrida, il cui desiderio di incidere dei segni - il suo segno - sarà esaudito dal rimartellare dei fonemi /d/ e /r/ nella letteratura propria, come in quella dei suoi seguaci. 6 Secondo Gerald L. Bruns, in qualche modo il metodo decostruttivo somiglia alla psicoanalisi: «in the sense that it does not so much listen as listen in to what is said: it is methodologically outside dialogue - or, more accurately, on its margins.» (Bruns 1984:15). Più in là, Burns definisce la decostruzione una specie di «strutturalismo psicoanalizzato» (p. 18). 7 In: Hassan 1984 b: 103. Dopo averla compilata, con tipico gesto postmoderno, Hassan dice che la lista può essere ingannevole, poiché «le differenze mutano, differiscono, crollano» (ibid., 104). Per una definizione di «paracritica», cfr. Ihab Hassan, Paracriticism: Seven Speculations ofthe Times (Univ. of Illinois Press, 1975). 8 Si veda, ad es., il testo di Wayne Booth, Criticai Understanding, quello di Walter Davis, The Act ofInterpretation, quello di E.O. Hirsch, The Aims ofInterpretation. 9 Harold Bloom, Agon: Towards a theory ofRevisionism (New York: 1982); Stanley Fish, Is there a Text in this Class? The Authority ofInterpretative Communities (Cambridge, Mass.: 1980); Edward Said, «Travelling Theory»; «Raritan l» (Winter 1982): 41-67. 10 Si veda, in particolare, l'introduzione di W. Spanos al testo di AA. W., Martin Heidegger and the Question ofLiterature (Bloomington, Indiana Univ. Press: 1979) e il testo The Questions ofTextuality (Bloomington, Indiana Univ. Press: 1982) a cura di W. Spanos, P. Bové e D. O'Hara. 11 Autore, fra l'altro, di Criticism in the Wilderness: the Study ofLiterature Today (New Haven, Yale Univ. Press: 1980), e di Saving the Text, (Baltimore, the Johns Hopkins Univ. Press: 1981). 247
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