Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

più emarginato del femminile - la devianza sessuale, la non appartenenza alla razza bianca (in: G. Greene e C. Kahn eds. 1985: 177-210). 11.3. Voci della «wilderness»: la proposta di Elaine Showalter (1981) La resistenza della critica femminista alla codificazione si può spiegare con il sospetto che essa nutre verso il discorso maschile, verso i sistemi monolitici, ma anche con la necessità 'biologica' di fasi di crescita naturali. Ormai adulta, la critica femminista sta cercando di darsi uno statuto teorico e di dialogare con «the networks of power and respectability we say we want to change» (Nina Auerbach 1980:258). Secondo E. Showalter (1981:182) vi sono due modi di far critica femminista: il primo, che lei chiama feminist reading o feminist critique, è ideologico ed è interessato alla femminista come lettrice; il secondo modo è interessato alla donna in quanto scrittrice e si occupa della storia, dei temi, dei generi e delle strutture narrative della scrittura femminile, in altri termini della dinamica della creatività femminile. Per questo discorso critico E. Showalter conia il termine gynocritics21 • A differenza della critica femminista, la «ginocritica» offre delle possibilità teoriche. La studiosa sottolinea che questo interesse per la donna in quanto scrittrice, e quindi per la scrittura femminile, è un fenomeno non limitato alla sola America, sebbene the emphasis in each country falls somewhat differently: English feminist criticism, essentially Marxist, stresses oppression; French feminist criticism, essentially psychoanalytic, stresses repression; American feminist criticism, essentially textual, stresses expression. All, however, have become gynocentric. (Ibid.: 186). 241

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