NOTE ' Voglio innanzi tutto scusarmi cogli eventuali lettori poiché mi avventuro in un argomento di cultura araba, della quale ho scarsissima conoscenza, e non ne conosco la lingua. Solo, ho creduto interessante segnalare un esempio che potrebbe essere suggestivo, se non utile, per qualche tema della cultura letteraria medievale, particolarmente nell'interesse per Dante. Tuttavia anche questa utilità, a sua volta, non poggia sulle certezze di una rassegna tematica o di una Toposforschung, ma su una ricerca forse più precaria di elementi di provenienza diversa, ma senza chiudere nel sincretismo l'interesse per Dante. Si avverte in generale la necessità di confrontare Dante con determinati aspetti della cultura araba dei secoli XI-XIII, piuttosto trascurati dagli studi danteschi, se si eccettuano le opere fondamentali di M. Asin Palacios, La escatologìa musulmana en la Divina Comedia, Madrid-Granada 1943' ed E. Cerulli, Il «Libro della Scala» e la questione delle fonti arabo-spagnole della Divina Commedia, Città del Vaticano 1949. Per esempio: Dante conosce quasi sicuramente almeno un'opera fondamentale di lbn 'Arabi, il racconto del mi'raj, l'ascensione celeste (Mohyicidin lbn 'Arabi, L'alchimie du bonheur parfait, a cura di Stéphane Ruspoli, Berg, Paris 1981), come conferma con sicurezza documentale U. Monneret de Villard, Lo studio dell'Islam in Europa nel XII e nel XIII secolo, Città del Vaticano 1944, specialmente pp. 54-55. Ma si tenga presente anche la «ricostruzione» delle biblioteche dantesche di S. Croce e S. Maria Novella fatta da E. Guidub_aldi, Dante europeo, vol. II, Il Paradiso come ·universo di luce, Olschki, Firenze 1966. ' Di Henry Corbin, oltre a quelle utilizzate per la presente nota: Avicenne et le récit visionnaire, Maisonneuve 1954; L'Homme de lumière dans le Soufisme iranien, Présence, 1971; L'imagination créatrice dans le· soufisme d'Ibn 'Arabi, Flammarion, 1977'; Histoire de la philosophie islamique, I vol. «Des origines jusqu'à la mort d'Averroes», Gallimard, 1964, coll. «ldées»; II vol. «Depuis la mort d'Averroes (1198) jusqu'à nos jours», Gallimard,1974, coll. «Enc. de la Pléiade», «Histoire de .la philosophie vol. III»; ricordiamo anche: Terre céleste et corps de résurrection: de l'Iran mazdéen à l'Iran shtite, Buchet-Chastel, 1961, 1979'; Trilogie ismaélienne, Maisonneuve, 1961; Molla Sadra Shirazi. Le livre des pénétrations métaphysiques, trad. e cura, Maisonneuve, 1964; Haydar Amolf. La philosophie shtite, in collab. con Osman Yahya, Maisonneuve, 1969; Le texte des textes, prolegomènes du commentaire des Fosus d'Ibn 'Arabi, in collab. con Osman Yahya, Maisonneuve, 1975; En Islam iranien: aspects spirituels et philosophiques, Gallimard, 4 voll., 1971, 1973, 1978'; Anthologie des philosophes iraniens depuis le XVII siècle jusqu'à nos jours, introd., tomi I e II, Maisonneuve, 1972-75; Sohravardi. L'archange empourpré, Quinze traités et récits mystiques de Sohravardi, introd. e trad., Fayard, 1976; Philosophie iranienne et philosophie comparée, Buchet-Chastel, 1978; Temple et contemplation, Flammarion, 1981; Le 257
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