résurrection levée sur l'fune mystique ne s'inverse pas dans le lugubre crépuscule des doutes, dans la joie cynique des Ignorants à l'idée d'une surexistance enfin vaincue. Alors, oui, les survivants momentanés n'auraient plus que ce spectacle dérisoire: un paquet de livres équilibrant un cadavre»24 • Ibn 'Arabi cioè comprenderà che l'essenziale era di andare alla Mecca a comprendere l'essenziale: ed anche qui vediamo ricomparire lo schema, ma insieme anche l'emergenza sperimentale, di qualcosa di nascosto che si rivela unicamente in un movimento, e anche viceversa (il «Senso nascosto» del Sufismo)25, e che perciò vede una luce senza tramonto. 3) Telepatia La «curva di vita», come la chiama Corbin, del mistico murciano segue poi itinerari successivi e ripetuti a Fez, Tlemcen, Bugia, Tunisi. Nella Grande Moschea di questa città Ibn 'Arabi si apparta e compone una poesia; la memorizza insieme alla data e all'ora di composizione. Tornato a Siviglia, qualche mese dopo, la sente recitare da un giovane che gli viene incontro e che, domandatone, risponde di averla imparata a memoria, insieme ad un gruppo di amici, un giorno che un giovane, presentatosi come un tale Mohammad Ibn 'Arabi, la insegnò loro - lo stesso giorno ed ora deUa composizione di Tunisi. Si tratta di un esempio di telepatia, trasmissione del pensiero a distanza che, come avverte Corbin, è un fatto comune presso i maestri sufi, per esempio nell'iraniano 'Aloddawleh Semnani (XIV sec.)2°. Si può tentare un'interpretazione: - Ibn 'Arabi vede il giovane che recita la poesia, nel suo venirgli incontro, come un miraggio, e quindi ritrova se stesso al posto dell'autore della poesia, ma aumentato di 248
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