Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

al contrario il ribaltamento di ciò che lo ha prodotto. Alla sostituzione dei valori del fantasma in Hamlet corrisponde l'esito di demonarchizzazione psico-simbolica in cui Lear viene «rieducato». La destrutturazione del monopolio diurno dell'immaginario di Lear, avviata dal rifiuto di Cordelia del love test attraversa almeno tre fasi evidenti. Respinto dal castello di Goneril con il suo seguito di 100 cavalieri in armi, proiezione simbolica di sovr.:mità diairetica, il re è colto dalla prima manifestazione esplicita di crisi d'identità, cui immediatamente si associa l'improvvisa convocazione del Fool: «Go you, call hither my Fool. (Exit an attendant. Re-enter Oswald)/0! you sir, you, come you hither, sir. Who am I, sir?» («Va, chiama il mio Fool. (Esce un servo. Rientra Oswald)/Ehi voi signore, dico a voi, signore, venite qui. Chi sono io?»). Nella parola del suo Fool, parola di principio di realtà in opposizione alla pulsione simbolico-antropologica che ha agito Lear, si manifesta un gioco di scissione, che aècompagna Lear fino alla scena nella capanna sotto la tempesta. Lear esprime in crescendo una follia saturnina, in cui emergono le potenzialità schizorn,orfe del suo totalitarismo- diurna2°. Ma dopo la scena della tempesta, nello stesso modo improvviso in cui era comparso, il Fool scompare, senza lasciare tracce, mentre la follia di L_ ear «perde la parola». I segni di questa fase vengono trasmessi, indirettamente, nella descrizione di chi ha visto Lear errare nella campagna di Dover, coperto di erbe, spighe e fiori: un'iconografia che ricorda la follia di Ofelia. Lo sfondo agricolo della c�pagna, in particolare di un campo di grano, suggerisce un'immagine nuova del re: immersa nel simbolismo demetrico-agrario e femminile della terra, nella dimensione stessa che egli aveva respinto nella scena del love test con le figlie. Questa seconda fase del percorso psichico di Lear si risolve con la terapia della musica predisposta da Cordelia 216

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