così ottenuto, una dimensione geometrica che caratterizza l'insieme della pagina. Scrutando meglio le sue figure, ci si accorge, in effetti, dei rapporti strettissimi tra le forme e i numeri: a) il rettangolo caratterizza il quarto dei capoversi (e il conto viene facilitato dall'ampiezza dei bianchi intralineari e dalla lunghezza irregolare dei capoversi stessi), b) poiché si tratta dell'insieme di quattro unità, occorre constatare che l'altezza del blocco a stampa è uguale alla larghezza delle linee: in breve, che la giustezza detta il numero delle linee impiegate e che dunque il percorso del testo si inscrive all'interno di un quadrato (così, il margine superiore viene a far parte in larga misura del testo: è grande non solo perché così vuole il codice dell'incipit, ma anche e soprattutto perché possa verificarsi la figura del quadrato). D'altra parte - e qui il parametro su cui si opera non è tanto spaziale quanto temporale -, Camus approfitta di questa costellazione per produrre in basso alla pagina un sottile effetto di apertura. Un effetto, occorre insistervi, formale: il lettore che volta la pagina non lo fa tanto per seguire la storia (se vuol comprendere avrà piuttosto interesse a rileggere), quanto per verificare se il capoverso è terminato o rio (si vedrà che lo è). Un effetto complesso, perché è in contraddizione con una chiusura, e persino una circolarità, altrettanto attive: con i quattro angoli uguali dei suoi neri, il testo si ripiega su se stesso, come testimonia altresì l'analogia tutta visiva del suo alfa (virgolette aperte + trattino) e del suo omega (doppia parentesi chiusa + punto). Testo della vista, Passage costituisce dunque delle relazioni tra i tre livelli del suo supporto: la pagina, le linee sulla pagina, la pagina nel libro. Ora, classificare alcune strutture formali è una cosa, ricollocarle nel dispositivo che le fa funzionare è un'altra. E perciò il riconoscimento dei principi in base ai quali si dispone il visibile non può 204
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