Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

di una fissazione bulemica, per mangiare, si fa crescere una pancia durante poche settimane; sotto la pancia si lega stretto, perché la pancia venga ancora più in fuori, si mette un paio di calzoni stretti e camicia larga, e passa davanti alla donna mascolina scelta, come gli esibizionisti che mostrano il pene eretto; e l'osservazione che ha colto: «Accidenti, che pancione che hai!» - significa il colmo del piacere. Solo con l'aiuto di questa fantasia è capace di eseguire il coito, ma ciò non gli importa più di una masturbazione. Il senso nascosto di questo sintomo, secondo la costruzione analitica, è che il malato imita sua madre che aveva tanti bambini, e che, nella sua infanzia, aveva visto molte volte incinta con la pancia «gonfia» e poi «sgonfi.a». In questa esibizione è nascosta l'omosessualità latente, l'esibizionismo della sessualità femminile, cioè l'angoscia di evirazione, spostata. Quello che spicca in quest'irrealtà è il piacere d'organo spostato dal pene, proiettato e concentrato sulla pancia: l'accumulazione della libido nella pancia gonfiata. Ma è rintracciabile qui anche un altro spostamento: durante il canto nel petto e nella pancia (=nel diaframma) si accumula aria, l'emissione della quale tramite il canto causa ugualmente un piacere d'organo (v. inoltre la teoria di Pfeifer, (1923)). Il canto ha anche qui un suo ruolo complesso risalente all'infanzia del malato, ma appare anche l'investimento impulsivo-compulsivo del suo interesse per la musica e per le belle arti. Queste possono avere un loro ruolo anche nella formazione della perversione. Più avanti cercherò di confrontare l'ipotesi di Hermann con la concezione della Scuola di Budapest riguardante l'irrealtà erotica e la relazione della musica con la regressione. Il concetto dell'irrealtà erotica appartiene alla concezione di Ferenczi sulla regressione talassica. Ferenczi cominciò a occµparsi della relazione dell'Io GOn la realtà. 86.

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