Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

Hermann sulla perversione Desidero presentare in questa sede il contributo della Scuola di Budapest, in primo luogo quello di Hermann, e alcune mie osservazioni, sulla questione delle perverisioni. Nel 1963 Hermann pubblicò in ungherese i dati da lui raccolti, in lunghi anni, sulla correlazione tra la perversione e la musica (il mondo dei suoni). Constatava che la sua scoperta non doveva dire niente di nuovo ai non esperti, vale a dire che è comunemente noto quanto sia frequente la perversione fra i musicisti. Il suo saggio in tedesco (del 1970) comincia invece ancora con una drammaticità tutta soggettiva: « Mi risulta difficile rendere conto davanti al pubblico delle mie osservazioni, poiché si può avere l'impressione che, tramite questo, si getti una cattiva luce su questa grande arte, anzi, forse la più grande di tutte le arti ». Anch'io vorrei premettere che le osservazioni di Hermann non pretendono di enunciare una generalizzazione sui musicisti, bensì tentano di scoprire le radici della perversione: i pervertiti - secondo queste osservazioni - sono legati da un particolare rapporto, o per meglio dire, un rapporto che risale all'infanzia, alla musica, al mondo dei suoni; naturalmente non sempre a livello artistico. 79

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