Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

artiglieri e col desiderio di sapere se l'artigliere dai capelli rossi fosse stato ucciso o no, se i cannoni fossero stati presi o salvati. Ma non vedeva nulla. Sopra di lui non c'era più nulla, se non il cielo: un cielo alto, non sereno, ma pure infinitamente alto, con nuvole grige che vi si trascinavano sopra dolcemente. Che silenzio! Che quiete! Che solennità! Non è più come quando correvo - pensò il principe Andrea - non è più come quando correvamo gridando e battendoci; non è più come quando l'artigliere e il francese si strappavano l'un l'altro lo scovolo con visi rabbiosi e spaventati; non è così che le nuvole scorrono su questo cielo alto, infinito. Come non lo vedevo prima, questo cielo così alto? E come sono felice di averlo finalmente conosciuto» (Tolstoj, Guerra e pace, I, cap. III, 16). Ho riferito le mie esperienze personali riguardo agli aspetti spaziali delle emozioni; ho quindi riportato una serie di esperimenti condotti per gioco anni fa. Tra questi due aspetti vi è una certa congruenza in legame con la « posizione estremamente marginale». Colui che risolve il problema può scoprire quanto posto rimane nel foglio di carta; e colui che è venuto a trovarsi « al margine della vita» può sentire come, per lui, « il mondo si apre». Sara Marcsek - Klaniczay 70

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==