ultimi anni in modo impressionante». Il tmttamento aveva avuto luogo quando Saba aveva già quarantasei anni, ed era ,stato interrotto a causa del trasferimento di Weiss a Roma. Della incompiutezza della terapia, Saba ebbe ,sempre chiara coscienza; ma ne riconobbe sempre la fondamentale importanza, non solo per la sua vita nei molti anni che ancora gli restarono, ma - ciò che merita di essere particolarmente sottolineato - per la sua stessa produzione di poeta e di prosatore. Leggiamo infatti in Storia e cronistoria del canzoniere: « Ora Il piccolo Berto porta una dedica: ali dottor Edoardo Weiss. Tutti ,sanno che Edoardo Weiss era uno psioanahsta tr:iestino, anzi il 'leader' dei pochi, vergognosamente pochi, psicanalisti italiani.· Egli eser'Citava la sua impossibile (nel senso di difficHe) professione a Ti rieste prima, a Roma poi; e questo fino a che i 'provvedimenti per -la difesa della razza' non lo obbligarono a trasferirsi d,n America, a guarire cioè degli americani invece che degli italiani. È chiarn, attraverso la dedica, che il piccolo Berto è rinato durante una cura psicanalitica... Il poeta reagì al trattamento attaccandosi a quello che, della sua infanzia, andava man mano scoprendo... ». E ancora: « Nel caso di Saba... accadde che egli, più o meno guarito, vide infinitamente più chiaro in se stesso e nel mondo esterno... Se, per uscire da un inferno, Saba non avesse sperimentato su se stesso le verità della psicanalisi, non esisterebbe oggi né la limpidezza della sua ultima poesia, né alcune delle sorprendenti verità che ,si leggono - espresse per ,la prima volta in forma airtistica - in Scorciatoie e raccontini». Non sorprende perciò che, nella }etrera che ,si ricordava all'inizio di questa nota, Saba scrivesse a Weiss: « Mi -ricordo di lei come di una persona affascinante, e che ha fatto per me più di qualunque altra persona al mondo... Io sono cominciato a rinascere il giorno nel 263
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