UMBERTO SABA La spada d'Amore Milano, Mondadori, 1983 rubrica A cura di Vincenzo Bonazza « av , rei tante cose da dire. Ma sono cose che nessuno vuol sentire, che nessuno nemmeno pubblicherebbe. Mi sfogo a scrivere lettere agli amici, lette!'e che un giorno forse verranno raoco1te. Dico ' forse ' perché non -so come andrà a finire a questa povera Europa ». Con questa citazione, tratta da una lettera di Saba del 19 marzo 1949, si apI'e la Presentazione rdi Giovanni Giudici al volume La spada d'amore, che :raccoglie, a cura di Aldo Marcovecchio, una scelta dell'epistolario di Umberto Saba, del quale è in preparazione la pubblicazione integrale, che sarà certo assai consistente, se, come anticipa Rossana Saocani 1 sul primo fascicolo di « Autografo », •le sole lettere e cartoline del poeta - senza contare quelle dei corrispondenti - ammontano a oltre 2.400. La lettera è indirizzata a Edoardo Weiss, lo psicoanalista triestino che ebbe in cura Saba tra il 1929 e il 1931, certamente aiutandolo a districarsi ,da quella che il poeta stesso, scrivendo a Giovanni Comisso il I febbraio 1929 descrive come « Una malattia nervosa della quale ho sempre sofferto [e che] si è aggravata negli 262
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