Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

Mentre scrivo dioo di no, che non sto scrivendo, contamino le parole COIIl ,1a vergogna della loro restituzione alla pagina bianca. E tuttavia quel pasticcio è lì, a dialogare in una brutta lingua con destinatari inaspettati. Quella che si schizza non èl dunque un'immagine di negazione versus affermazione, ma una negazione significante per ciò che è, per , 1e scene di orrore e di rigetto evocate nel no, per l'espulsivo prodotto, e per la qualità letterada del conato. Patrizia Calefato NOTB 1 Derrida J., La scrittura e la differenza, Einaudi, Torino 1982, p. 273. 2 Ivi, rp. 297. 3 Gadda Carlo Em:Jio, « -Processo alla lingua italiana», Il tempo e le opere. Saggi, note e divagazioni, Adelphi, Milano 1982, p. 94. 4 Gadda, La cognizione del dolore, Einaudi, Torino 19806, p. 23. 5 Cfr. Pasolin:'., Pier Paolo , Passione e ideologia, Garzanti, Milano 1960, pp. 315-9. 6 Gadda, « L'Editore chiede venia del :recupero chiamando in causa l'Autore», Appendice a La cognizione, cit. , p. 241. 1 Ibidem. s La cognizione, p. 85. 9 Jakobson R., Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano 1981, p. 153. 10 P eirce Ch. S. , Semiotica, EinaucI::,, Torino 1980, p. 163n . . 11 Cfr. Agamben G., Il linguaggio e la morte, Einaudi, Torino 1982, p. 35. u La cognizione, p. 86. u Ivi , p. 88. 14 Iv:, , p. SO. 15 Lacan J. , « Introduzione al commento di Jean Hyppolite sulla Verneinung di Freud», Scritti, Einaudi, Torino 19742, vol. I , p. 371. 258 16 La cognizione, p. 32. 17 Ivi, p. 72.

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