per profanare fo:ridine del corpo della seiiora. Il disordine si annuncia già nelle voci: « Un. va e vieni di voci, epigastriche, a urti, a urli, o tutt'al più bisillabe, ma in tal caso ossitone, a spari, a scoppi... Una folla dalla gola ossitona latrava e ingigantiva nella nottie, con pantaloni pericolanti, quadrupedanti zoccoli, sui ciottoli, ero, ero, zoccoli... zoccoli, zòkur, triangoli di luce, fumo e smoccolature ,di lanterne e giornali al suolo, buttativi dall'irrompere di una V1entata » 47 • Ritorna la confusione del giorno innanzi, l'atonalità, l'irregolarità, ,e insieme il guazzabuglio delle voci. I monosillabi, bisillabi, traggono i suoni dalle cavità dei corpi. La scrittura assume di questo diso11dine la fonica irrivevenza: l'onomatopea, lo slittamento di una lettera; rritorna la follia della « figuralità » del suono, dell'aderenza della parola scritta non a un ,significato, ma alla sua stessa audizione, e di questa non alla regolarità dei ritmi e delle vibrazioni , ma all'immagine. Visualizzazione del fonico, lettura e scrittura delle voci, realizzabile solo nello scompiglio della lingua ,e nella confusione grottesca delle abnormità dei corpi. « Nel gmnde letto nuziale un posto appariva occupato, sotto le coltri. Una coperta di lana, assai buona [ ...], nascondeva quasi completamente il guancia1e e il capo della dormiente. [ ...] quel drappo parve a tutti che nascondesse la morte » 48 • La morte, ancora nascosta, è -una morte ordinata, esdusa da sguardi confusi. L'attesa dei segni di morte è un'attesa ovattata, estranea alla contaminazione e al disordine che porta con sé il cadavere. Forse può ancora esserci qualcuno che dorme, ,sotto quella coperta, forse 254
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