La morte che arriva per nul1a, la morte immotivata, sprecata, irragionevole fonte di disc oacso e di follia: Così la morte ci apporta la questione di che cosa neghi il discorso, ma anche quella di sapere se è lei a introdurv.i la nega:z;ione. Infatti la nega:1:Jività del discorso, m quanto fa essere in esso ciò che non· è, ci rimanda alla questione ,di sapere che cosa il non-essere, che si manifesta neH'oI'dine simbolico, debba alla realtà della morte» 15 • Quali •sono i sintomi «olinici» del male di Gonzalo? «I soliti», le ,solite sofferenze, cioè nessuna sofferenza, nessun male: l'abitudine, la ricorrenza, annullano il significato del male e lo fanno v,ivere come cognizione del dolore, vale a dire come atmosfera, come non-essere, senza riferimento prieoiso, senza quadro clinico. Il nome negato Messa in scena della morte deUa lingua: le liste degli omoruimi. Beppa, Peppa, Pepa, Beppina, Giuseppe, Pepita: preludio nominale al grottesco dei corpi, ironica nominazione «abbassante», parodia del patronimico. Dove l'ossessione e la metonimia dicono di due generi di corpo ,grottesco: il corpo deHa ,scrittura, e il COJ:"PO « inscenato» della folla. Il nome prnprio è autoreferenziale, intraducibile, relativamente msensato. L'enumerazione, Ta confusione dei nomi, enfatizzano l'msensatezza e fanno traballare il principio r.i-conosdtivo del nome propriio. Neutralizzazione del ,senso, lì dove sembra pii! chiaramente visibile la significazione del nome proprio: P,irobutirro (Pere e Burro); Gonzalo è propriet�io di campi di pere: r1dondanza come prirncipio di ·negazione. 239
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