Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

a più voci che è subito parola su altre parole, dialogo tra tempi e forme .diverse del prooesso di enunciazione 'testuale. Negazione di ciò che fuoriesce dal corpo confoll!dendo, nel suo essere altro corpo, soggetto e oggetto: la scrittura parla di sé producendo un'altra scena. Non succede solo quando l'autore, negando una certa tesi attraverso un suo personaggio, vuole .im.veoe affermare una sua visione rimossa del mondo. A:nche qui, certo, vi è resistenza del testo :all'autore, quindi sganciamento abietto dell'opera dalla responsabilità ,e dal giudizio. Ma la negazione nella scrittura è da ricondurre più indietro, a un rapporto tra corpi, a un parlare dentro un altro corpo della separazione avvenuta, a un dover costantemente negare il corpo proprio e annegarlo nelle voci del testo, che ,si caricano ,di tutte le tensioni, i maltrattamenti, le contaminazioni, di quella ,separazione. Dire di questa negazione, (["esistendo alla tentazione di un'impossibile metascrittura diretta, . all'illusione di un « dico» che non :sia esso :stesso connotato, annegare nella maschera del1a , scrittura dell'altro quale « interpunzione senza testo» della mia 1stessa scrittura abietta. Carlo Emilio Gadda: La cognizione del dolore. « Non c'è! una verità i'll'CO{l1:SOia da ritrovare in quanto sar. ebbe scritta altrove» 1 • Non c'è ,significato profondo da riconoscere nel testo: c'è quel « divenire letterario del letterale» 2 , riscontrabile proprio nella '' , lettera" , scritta di Gadda. Contaminazione dell'ita1iaino col lombardo e lo spagnolo; mascheramento ironico della Hngua, parallelo al mascheramento dei luoghi: la Brianza travestita da Mamdagàl, immaginario paese del Sud America. Assassinio ,della lingua 1I1el corpo della ,scriittura: cerimonia degli idioletti e ironia sul dialetto, rnvesciamento parodico della « lingua unioa, ,solenne, pulita, imparruccata e togata delle persone molto serie, delle persone· molto molto per bene» 3 • Buona cosdenza dello scherzo e del .· travestd.menro toponomastico: viHe che « tenevano. della 235

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