Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

completare il comportamento del partner, e ,diventare il protagonista della stabilità. Al contrario è più frequente ·che i fenomeni ossessivi, che impediscono l'aperta comunicazione, frantumino la famiglia e ne iso1ino i , singoli membri. Nella struttura familiare si accumulano una serie di elementi che alimentano l'evoluzione ossessiva. I veri sintomi ossessivi nevrotici si manifestano dapprima nella fase di latenza. Meccanismi ossessivi che rientrano nella norma psicologica si mostrano in misura notevole fin dalla fase anale (in quadri organici o psicotici vengono menzionati incipienti sintomi ossessivi già nei primi anni di vita). La padronanza della propria esistenza per il bambino piccolo diviene sotto diversi aspetti un compito da risolvere e che può essere risolto: la padronanza <lel linguaggio; la padronanza dell'attività degli sfinteri con il trattenere e il lasciar andare; la padronanza motoria, che dà la possibilità di distruggere, la possibilità di essere indipendente e di lasciare (perdere) la madre. L'ambivalenza di questa fase può essere accresciuta da uno specifico comportamento materno, con il precoce rifiuto da parte della stessa, con ossessivi richiami alla pulizia, con la sopravvalutazione delle proprietà anali, ecc. A ciò si riferiscono gli esempi ossessivi di identifi­ .cazione del singolo membro della famiglia, lo stile d'educazione anaffettivo e aggressivo, la vita familiare vuota e ordinata sul piano formale, la mancanza di comunicazione viva e aperta tra i membri della famiglia, il Segreto, la Doppiamorale nell'atmosfera familiare, l'isolamento dei singoli membri nelle loro relazioni all'interno e all'esterno della famiglia. Così la personalità riceve nel suo sviluppo scarsi punti di appoggio che favoriscano l'integrazione dei singoli componenti; allora meccanismi psicologici e ossessivi prendono il sopravvento nel controllo della personalità. Gabor Szonyi Traduzione di Paola Nobile 231

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