Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

È allora che, badate bene, se potete andate a rivedervi quel seminario sull'uomo dei lupi, incomincia a funzionare davvero il significante Spagna. A rivelarci la pecora nascosta e il suo rapporto, oltre che al padre, alla sorella morta. L'apparire del tema della sorella è un segnale psicotico. È anzi più che un segnale, è di per sé, a parte l'uso che ne viene fatto, un piccolo nucleo di delirio. Come le due gemelle di prima, sorelle e fratelli sono la prima riproduzione altrove di questo seme, di questo sperma che l'eiaculazione veicola e che il delirio dello psicotico tanto spesso rappresenta. Ma quello su cui mi preme oggi soffermarmi è ciò su cui si chiude lo studio di Freud del 1923 su Nevrosi e Psicosi. Quando Freud scrive: « Stando così le cose, le incoerenze, le stravaganze e le follie degli uomini potrebbero esser viste in una luce analoga alle loro perversioni, accettando le quali gli uomini riescono a evitare le rimozioni». Qualcosa che dà un perché anche all'affermazione rimasta sibillina di Lacan quando osserva che la fine dell'analisi ha in qualche modo delle caratteristiche psicotiche. Il luogo della fobia, che abbiamo l'anno scorso individuato come luogo di smistamento, di scelta tra nevrosi e perversione, ci appare oggi abbondantemente implicato con la psicosi. La nascita della sorella del piccolo Hans è uno sviluppo al dibattito che Hans si poneva su animato e inanimato che avrebbe potuto avere soluzioni diverse e drammatiche. L'identificazione di Arpad, il bambino di cui parla Ferenczi in un famoso scritto citato da Freud, ai polli, ci dice molto a partire dalla funzione dell'unicità del gallo in rapporto alla pluralità delle galline. Ma come si situa rispetto al « luogo della fobia » la psicosi? Forse la psicosi non è una terza scelta rispetto 2, nevrosi e perversione. La psicosi è il decorso di una 15

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