Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

sfaire... Antiochus, che sceglie di procedere, al compimen­ to del sacrificio che non voleva compiere. Nel cono d'ombra che invade Bérénice, annichilita da quella verità della parola che finora le era stata sottratta e cui si era sottratta, rimane spazio solo per la voce pla­ cata di Phénice... col suo suggerire mite la via ancora aperta alla dignità della persona tragica... unica dignità ancora eventuale. Bérénice assurge al rango di «persona» riconoscendo Phénice quale suo intimo e più certo sog­ getto: ne m'abbandonez point, dans l'état où je suis - dove il soggetto vous! è posto davvero come tale - hélas! pour me tromper je fais ce que je puis - e la «persona» può tentare di stare - sola... in piena scena nell'atto culminan­ te della tragedia. Con Bérénice la parola, inscenandosi quale prima rottura, e avviandosi poi a conoscersi come assoluta negazione, rifonda l'intero spazio della rappresen­ tazione: permettendo alla voce di contenere l'evento tra­ gico... unicamente in sé ormai. (Antioco e Tito, Occidente e Oriente, dissidio irresolu­ bile di ragione e non ragione?, dissidio inesistente e tea­ tralmente costituito?. Nella tragedia di Bérénice, l'uno - l'amante - non sa condurre la decisione fino all'evento e all'atto stesso. Antioco supplicando Tito di salvare il suo amore, Tito pregando ancora Antioco di stare presso la regina, entrambi elidendosi alla determinazione che Bérénice assume infine con la sua partenza. Figure, pri­ gioniere del cerchio, delle loro personificazioni.) Que l'on me laisse 19 : il culmine della tragedia esige l'impersonale. Nessun soggetto della ragione, della ra- .r gione di Stato - potrebbe mai consistere nell'istante fol- gorante del tragico, solo l'isolamento può istituire l'abis­ sale statura propria della persona tragica. Titus, si porta nel cuore del suo smarrimento, nel cuore della decisione improrogabile eppure sempre tuttavia inattuabile... Titus prova a provarsi: ton coeur te promet-il assez de cruauté?: ma più che la verità, di già accertata in lui, è la corposità 78

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