Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

no dunque passare tanti anni, e senza nulla in mezzo, per riprendere il ricordo della Basca? Non partiva per le vacanze perché non aveva tempo. Dal momento in cui era cominciata la sua licenza, il fiume della disperazione, della speranza, della volontà di avere, e dell'impotenza davanti al destino, l'andava affogando. Un uomo che era stato vinto dall'indifferenza, tanto da sembrare di essere privo di pensieri e di ricordi, riprendeva ora come avesse diciotto anni, e pieno di un'estrema sensibilità. C'era da schiantare. Non partiva per le vacanze, ma nemmeno sa­ rebbe mai più tornato alla banca. Non vedeva né la morte né il manicomio, che forse quest'anno l'avrebbero accolto: pensava soltanto di avere quindici anni, dodici e anche meno, di vedere la Basca, ch'era più vecchia di lui dì due anni, e costruiva l'avvenire. Se a tratti gli veniva in mente di esser vecchio e di aver tutto perduto, mugolava sordamente come per infrenare uno scatto di pazzia». Un poeta perfino delicato, perfino crepuscolare - quan­ do non dissennatamente iracondo. Un enfant gaté imma­ linconito. Eppure Delfini non è tutto qui, e ora ci accor­ giamo come il suo disprezzo per la provincia Modena è solo la sineddoche del suo disprezzo per la provincia I­ talia, in qualche misura attraversato, a rivisitarne la do­ cumentazione testuale, da una vena di lungimiranza po­ litica tinta di profetismo apocalittico: «Nel mese di novembre del 1935 andai dunque a Fi­ renze, per affittare una casa, per me e per la mia famiglia. Erano già scoppiate le cosiddette sanzioni economiche contro l'Italia, che aveva aggredito il popolo abissino, l'ul­ timo popolo civile del mondo. Quello che mi scandalizzò di più in questa guerra non fu tanto la logica aggressività del governo fascista, quanto il vedere degli antifascisti far la domanda di volontari, vedere dei vecchi massoni approfittare dell'occasione per vestire la divisa militare di colonnello e andare in Abissinia col sogno di aprirvi una grossa speculazione: così come poi fecero, dopo l'ul- 190

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=