Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

di questa «maniera» è rappresentato dal Fanalino della Battimonda (1940), un testo automatico che rifà come può il verso a Les Champs Magnétiques di Breton-Soupault, i suoi risultati più alti restano quelli raggiunti nei «pezzi» che compongono Il ricordo della Basca (ora in edizione Einaudi, pp. 169, L. 16.000), tra i quali spicca il racconto che dà titolo al libro. Il quarantenne Giacomo Disvetri, modesto impiegato di banca che ha «il tipo di trasognato», non è il Narratore della Recherche: è quindi scontato che le sue madeleines non siano da storico di una sociètà ma da moralista stravagante con l'occhio offuscato e il cuore stretto. «A Giacomo il risveglio era venuto improv­ visamente, come suole accadere nella maggiore di questi casi. Era sta . to quest'anno, una sera che usciva prima del solito dall'ufficio: fu un attimo. Si era accorto di non pensare più alla banca, ai discorsi fatti al caffè, alle solite sconcezze che fanno ridere con una specie di meccanica malata della bocca, ai luoghi comuni, ai pregiudizi, alle cose dei giornali, agli avvenimenti tutti della vita corrente, al risonare dei grandi e piccoli motivi musicali, al cinema, ecc. Gli era nata un'immagine: qualcosa come una fanciul­ la. Aveva sentito dentro di sé il suono di una voce lenta e brillante al tempo stesso, chiara, serena, resa emotiva da certe inflessioni, impossibili a descrivere, come potreb­ bero forse essere i raggi della luna illuminanti un prato su cui un gatto si rotola modulando suoni di soddisfazione e tramandando dagli occhi le segnalazioni di un faro». Il ricordo della fanciulla basca amata vent'anni prima è folgorante e al contempo distruttivo. Sembra di sentir salire dal fondo della scrittura della nostalgia un sordo gorgoglio di timbro tozziano. E di quale rilievo risulti il versante espressionista nell'autore della Rosina perduta è un'indagine ancora in gran parte da fare. «Egli non avrebbe mai pensato che un giorno gli si ripresentasse così vivo il ricordo di lei. In fondò lui era ancora giovane, quando non se ne ricordava più. Doveva- 189

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