Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

vengono alla fine a costituire un unico macropersonaggio con varianti, esemplato sull'autore, quasi senza diafram­ mi. Ineffabile pigrizia delfiniana. Dove però la decalcoma­ nia tradisce la (appunto) manìa. Delfini è un ossesso: e la sua ossessione è data dalla convivenza dello scrittore col personaggio «Delfini», al primo assolutamente insop­ portabile. Tutta la scrittura di Delfini, in prosa e in versi, abbonda di disprezzo per cotale «Delfini>;. La sua indigna­ zione non risparmia se stesso: un se stesso che esplode senza tregua in virtù del detonatore del riso e del sarca­ smo, e i cui tratti deformati (più spesso in chiave dadà che surrealista: sarà bene ricordarlo, dal momento che Delfini passa per uno dei supposti surrealisti italiani) si attaccano - con colla non troppo tenace, peraltro - alle · sue figure di provinciali bislacchi, malati di bizzarrìa, di gC1liardia e di tetraggine: attori macchinalmente ripetitivi ché recitano in quel Teatrino della Noia e della Fregola che è l'ancor granducale provincia di Modena, tra gli anni Venti e i Cinquanta. Confidente e confessore di se stesso, Heautontimoroùmenos involontario, !'«iconoclasta imma­ ginativo» che è Delfini non pratica certo la letteratura come terapia, semmai come avventura non pianificata, e magari sgarbo nei confronti della crudeltà della vita, tenera ven­ detta contro i soprusi del reale rugoso e impietoso. Il risultato è, come avviene in tutti i rituali di introspezione circolare, una somma di due addendi che sono l'Utopia e la Nostalgia. Leggiamo in «Una storia»: «Né geloso, né ambizioso, e tanto meno narciso, fortunato negli attri­ buti fisici, morali ed economici, mi sono scoperto (fin troppo tardi) un difetto (che i miei più intimi dicevano una virtù scambiandola per bontà): una mitezza eccessiva nata dal desiderio di non soffrire mai e il meno possibile, si è convertita nel tempo in pigra contemplazione e in una sorda velleitaria rivalsa che non è mai sfociata in una conclusiva spiccata vendetta». Ha scritto molto esattamente Pedullà che «il suo è 186

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=