Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

Spielen: recitare e giocare «Libri cartonati, con fregi in oro ed illustrazioni ingenue ed infiammanti. Gran parte di questa collezione andò disper-. sa... Egli tuttavia possedeva ancora quelli più preziosi che colmavano una cesta nel suo appartamentino in Rue Dombla­ sable. Sopra questa cesta era appeso un bellissimo Klee, dono dell'artista». L'immagine che Adrienne Monnier dà della ricca collezione di libri per l'infanzia di Benjamin dice dell'intimo rapporto tra l'Angelus di Klee e la piccola ma preziosa biblio­ teca. Il tramite tra l'Angelus Novus e le variopinte illustrazioni di questi abbecedari sta nel compito che queste raffigurazioni hanno di evocare le originarie attese di felicità. La passione per la collezione consiste non tanto nell'accu­ mulare oggetti, ma, come Benjamin stesso dice, nel «trasfigu­ rarli». Al collezionista spetta un compito messianico. Egli toglie alle cose mediante il possesso di esse di carattere di merce. Suo compito è quello di sottrarre gli oggetti alla catastrofe cui sono inesorabilmente esposti. Rendere possibile una re­ denzione dell'oggetto, sottraendolo alla usualità e serialità fili­ stea. Rendere all'oggetto la sua libertà e preservarlo dall'ero­ sione di un tempo, quello catastrofico, per un altro tempo. I libri per l'infanzia, con le loro immagini infiammanti, invocano un riscatto delle loro attese deluse, una restituzione della loro verità, una sottrazione al loro _ muto universo. Dal libro per l'infanzia al gioco infantile. «L'imitazione - scrive Benjamin - ha la sua sede nel gioco non nel giocattolo». L'attenzione al gioco infantile non verte tanto sul lavoro dei grandi, bensì sui residui, sugli scarti dei loro lavori. I bambini non imitano un muratore, ma giocando con i residui del lavoro del muratore, sembra che giochino al muratore. Ed è «in questi prodotti di scarto» che essi riconoscono il volto che il mondo rivolge loro e loro soltanto. Attraverso questi residui, posti in relazione, essi costruiscono il loro mondo: «un piccolo mon­ do nel grande». Una costruzione che prende forma e movimen­ to dal gioco stesso, non dal giocattolo, che del gioco è l'arti­ ficiosa cristallizzazione. L'altra grande regola del gioco è la «ripetizione». Tale ca- 140

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