Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
Satana, che si espone al rischio della follia in quanto sta dietro a tutte le . istanze, perché in ogni istanza è nascosta una parte della verità. Nata dal peccato della parola giudicante, l'allegoria vive dei significati che sottrae alla caducità: in questo senso, diven ta una categoria ermeneutica, in quanto consente di rintrac ciare la nostra eredità, ciò che per il vincitore avrebbe dovuto sparire 1 4. Se il sapere del male rende simili a Dio 15 , insieme esso allontana dalle cose in quanto fa diventare la lingua i perdenominante 16 • Questa lingua fa ammutolire le cose, esse ci sembrano mor te in quanto sottoposte al regime di una lingua corrotta: la stessa natura sembra esistere gratuitamente. Ma è possibile uscire dal regno della morte: la tensione anagogica, in Ben jamin 17, si rende pensabile in virtù della critica e dell'espun zione dall'orizzonte del materialista della concenzione borghe se della lingua. In virtù di questa critica, viene a cadere la problematica della adaequatio, per porsi con forza il problema di una lingua com_e consonantia, in senso musicale, in cui veramente la lingua si fa medium della comunicazione. In Benjamin, come in Bloch, seppur le cose siano velate e si possa rintracciare agevolmente un'idea di verità come aletheia 1 8, occorre aggiungere il fatto che è proprio il linguag gio a velare le cose, in quanto linguaggio corrotto e che, in prospettiva, non deve diventare Dire, ma completa nominazio ne. In Bloch si trova una concezione simile, che tende a salvare l'intimo invisibile delle cose attraverso la loro assunzione come 'riecheggiare' nell'uomo 19 • In questa direzione ! la domanda filosofica si origina dallo stupore, si origina dalle tensioni cui l'Io è sottoposto dal mon do, contrariamente al procedere scientifico, che trova leggi senza che esse abbiano la forza di «colpire la realtà nella sua atrocità alogica» 20 • Domandarsi perché ci sia qualcosa invece del nulla è un corretto domandare filosofico 21 che offre la prospettiva alla ricerca come ars inveniendi, come collezio ne: le cose morte continuano a vivere, le allegorie continuano a vivere. Esse vivono nei souvenirs di Baudelaire, negli oggetti dell'Espressionismo di cui ci si serve come segni mnestici di un'origine inaccessibile. 137
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