Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
25 Shakespeare, Riccardo II, tr.it . di M. Luzi, Einaudi, Torino 1966, p. 120. 26 Benjamin W., Il dramma barocco tedesco, cit., p. 89. 27 Sull'intrigante come «signore dei significati», cfr. ibidem, p. 222. 28 «Il principe costituisce il paradigma del melanconico. Nulla insegna più drasticamente la fragilità della creatura del fatto che pe.r:sino lui ne è affetto». Benjamin sostiene queste considerazioni con una illuminante citazione dalle Pensées di Pascal sulla «misère» del Re. (Ibidem, pp. 142-143). Sullo stesso motivo, cfr. anche ibidem, pp. 158-159. 29 Cfr. ibidem, pp. 122-124 e pp. 243 sgg. Sul messianismo in Benjamin e Bloch La vicinanza di Benjamin e di Bloch è data dal fatto che criticano un oggetto comune - il retaggio del weberismo -, e puntano, insieme, a sottrarre il materialismo storico al fascino di una filosofia della storia «progressiva». In questa tensione alla liberazione del materialismo da pericolose tentazioni, essi incontrano il problema del tempo e di una sua ridefinizione. Intanto, emergono con forza le inadeguatezze di una concezio ne del tempo che si struttura secondo una metafora spaziale - la retta -, in quanto Benjamin e Bloch operano a partire da una filosofia della storia che ha di mira . l'eredità o, in termini benjaminiani, il «senso storico» 1. distruggendo i mar gini di una dialettica che, con Hegel, si fonda sull'aufhebung. Il superamento conservativo non ha valore, per il materialista, perché il suo problema è quello di far brillare nel passato la favilla del futuro: non più transitus,' il presente si fa immobile e in bilico nel tempo. Per questo motivo, il materialista rompe 135
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=