Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
volontà di potenza» 26 • È con tale 'loica' freddezza che lo «spi rito maligno» del cortigiano seduce il principe: cedendo alla tentazione della superbia, illudendosi di aver ottenuto la chiave della comprensione del mondo, questi ne sancisce la catastrofe irrimediabile e, a sua volta, precipita insieme alle rovine del suo regno. È la «disillusa chiaroveggenza» dello sguardo del consigliere che incanta il volere del sovrano e trasforma la sua facoltà di dominio nella più sfrenata e pericolosa delle ambizioni: nell'orgoglio della creatura che, ribellandosi alla propria condizione, si perde. E come il discorso del serpente infonde in Adamo una subitanea tristezza, a lui sconosciuta nel primigenio stato pa radisiaco, così !'«ironia gravida di significato che riecheggia dalla bocca dell'intrigante» 27 attraverso i suoi insegnamenti fa cadere il principe nella prostrazione contemplativa della melanconia 28 • Gli occhi del melanconico, che fissano la inerte profondità in cui è sepolta la vita di tutte le cose terrene, non sanno difendersi dalla astuzia iniqua e dalla risata di scherno di colui che ha stretto un patto 'satanico' con la ma teria. Il riso del buffone, il monologo del fool trionfano nel crollo della scena barocca del potere. La comicità penetra nel dramma e incatena il lutto, vanificando il rifugio nella · appa renza della allegoria e nell'esposizione degli emblemi coi quali il re aveva nutrito la chimera di una redenzione 29 • Chiara Agostini NOTE ' Cfr. Benjamin W., Lettere 1913-1940, tr. it. di A. Marietti e G. Backaus, Einaudi, Torino 1978, p. 97. 2 Benjamin W., Il dramma barocco tedesco, tr. it. di E. Filippini, Einaudi, Torino 1980 (1 3 ed. 1971), p. 44. 3 Ibidem, p. 47. 4 La citazione, integralmente riportata da Benjamin (ibidem, pp. 44-45), è tratta da Johann Rist. 5 Ibidem, p. 36. 6 Cfr. il saggio giovanile di Benjamin dal titolo Trauerspiel e 133
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