Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

di una meccanica irrigidita nella ripetizione» 12 • Questa forza si potrebbe definire, in termini benjaminiani, «immediata ma­ nifestazione di violenza», cioè violenza «che non si riferisce come mezzo a uno scopo prestabilito», che, dunque, non con­ serva il diritto, ma piuttosto lo crea 13 • Per sua natura connessa a tale «violenza creatrice di diritto» si mostra la suprema au , torità del sovrano seicentesco, di colui che si presenta come arbitro assoluto. Nei drammi l'ingresso del despota sulla scena viene quasi sempre sottolineato dalla magnificenza della . pompa e accom­ pagnato dalla esibizione dei segni della sovranità, lo scettro e la corona. E questo perché anche il teatro riconosce in lui, nel tiranno, «la rivelazione della storia e insieme l'istanza che impone un limite alle sue alterne vicende..» 14• Da qui l'appas­ sionata glorificazione del principe-tiranno, con accenti che pur evitando accuratamente ogni «iperbole teologica» lodano ed esaltano la sua vittoria. La sua apparizione è salutata da un cerimoniale che, senza mai andare oltre la solennità di un rito pagano, guardando al repertorio di similitudini offerte dalla cosmologia, con insistenza privilegia quelle legate all'im­ magine del sole. «Ripetuta innumerevoli volte, la comparazione del principe col sole attraversa tutta la letteratura dell'epoca. E con questo si intende sottolineare l'unicità di codesta deci­ siva istanza» 15 • Vexilla regis... La centralità dell'«argomentazione cosmologica» - che si afferma nel dramma in conseguenza dell'avvenuto «allontana­ mento dall'escatologia» - s'intreccia alla visione del potere regale come «potere di redenzione e di salvezza secolarizzato». Tale può mostrarsi la sovranità nel teatro mondano di Calde­ ron, in quanto essa è capace di svelare il trasvestimento ludico della vita, di mettere allo scoperto la metamorfosi giocosa di tutta l'esistenza terrena. Nella «compiuta forma artistica del dramma barocco» spagnolo, per virtù dello stesso meccanismo che disperde e vanifica il lutto (Trauer), riducendolo a spet­ tacolo ovvero a gioco (Spie[), vengono risolti «i conflitti propri 129

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