Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

sono imposti precetti è l'uomo formato di terra (opif., 53-55). Rispetto a quest'ultimo uomo poi si ha un'ulteriore distinzione: l'uomo chia­ mato al singolare è stabile e virtuoso; l'uomo chiamato al plurale è già nel campo del vizio. · 17 Origène, Homélies sur losué, VIII, A. Jaubert éd, Paris 1960. Nell'affissione al «legno» del re della città di Ai, espugnata da Giosué, Origene vede una figura della croce del maligno. 18 Bonhoeffer D., Creazione e caduta. L'ora della tentazione, Bre­ scia 1977: «L'albero della conoscenza è l'albero della morte», p. 57. 19 Cfr. la nota 16. 20 Benjamin W., Sulla lingua, p. 63. Sovranità e caducità nel Trauerspiel Perché dentro la vuota corona che cinge ai re le tempie mortali la morte tiene la sua corte e quivi si stanzia la beffarda, irridendo al suo potere, sghignazzando delle sue pompe, e pur se gli concede un respiro, una scena effimera che reciti la sua parte di re, poi lo spaventçi, lo uccide con lo sguardo... Shakespeare, Riccardo II, trad. di M. Luzi Theatrum mundi Il re del dramma: questo il titolo che Benjamin aveva as­ segnato al primo capitolo del suo lavoro sul Trauerspiel tede­ sco, quando - come egli comunica a Scholem . ' - gli restava 124

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