Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

la, l'asserzione che Dio ha creato l'uomo a sua immagine («l'uo­ mo è il conoscente della stessa lingua in cui Dio è creatore») 6 questo significa: la lingua in cui Dio è creatore (vale a dire: nella quale la parola di Dio è immediatamente creatrice) è la stessa lingua (vale a dire: ha la stessa proprietà d'identificare parola e creazione che ha quella lingua) nella quale l'uomo, privato dell'attualità divina, compie la sua conoscenza. L'indagine benjaminiana dell'uomo ad immagine si colloca nel cuore dell'esegesi. L'immagine è il verbo, così come la Lettera agli Ebrei lo rappresenta («splendore della luce eterna e figura chiara della sostanza di Dio») (Ebr., 1,3); e l'immagine dell'immagine · (nel testo del Genesi il termine è ripetuto) è l'uomo che imita il verbo: dice Origene 7 • L'immagine è quel processo di ascesa e di ritorno che riporta l'intelligenza, iri un'esperienza mistica e misterica caratterizzata dalla separa­ zione e insieme dalla · pienezza o addirittura dall'ebbrezza, in­ dietro verso l'archetipo originario: dice Filone in un testo me­ morabile 8 • La creazione continua nell'imposizione dei nomi da parte dell'uomo agli animali. «Jahvé Dio formò dal terreno tutti gli animali del campo e gli uccelli del cielo, e li condusse davanti all'uomo, per vedere come li chiamasse; e come chia­ masse l'uomo gli esseri viventi, tale fosse il loro nome» (Gen., 2, 19). L'episodio è introdotto dall'osservazione sulla cura pa­ terna , di Dio che intende dare all'uomo un aiuto adeguato («Non è buona cosa che l'uomo sia solo; gli farò un aiuto che gli sia come un perfetto corrispondente») (Gen., 2, 18). Costituisce il punto di congiunzione con la descrizione imme­ diatamente successiva della creazione della donna: l'aiuto per l'uomo formato dagli animali che nomina è insufficiente e deve essere superato da un aiuto a lui perfettamente corrispon­ dente. «L'uomo impose i nomi a tutto il bestiame e a tutti gli uccelli del cielo e a ogni fiera del campo; ma per l'uomo non trovò un aiuto corrispondente a lui» (Gen., 2; 20). Filone dedica ampio spazio all'analisi dell'episodio dell'im­ posizione dei nomi. Il bisogno umano di aiuto è inteso da lui in senso antinomico: come spinta dell'uomo ad immagine verso il modello; come assunzione, da parte dell'uomo formato di terra, della sensazione e delle passioni. L'atto dell'imposi- 118

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=