Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983
si desrobe [«si spoglia», N.d.T.], convergono verso quei «beaux enseignements» dei quali si parla alla fine della Ballade des femmes de Paris, inserita nell'opera proprio immediatamente dopo i lasciti a Madamoiselle de Bruye res: Entens, quelque chose en desrobes: Ce sont tous beaux enseignemens (1549-50) Tutto questo non serve certo a rassicurarci sulla te nerezza del figlio colpevole nei riguardi di quel «plus que père» che era stato anche «plus doux qu'un mère» per il bambino che cresceva, sciolto dalle fasce: Enfant eslevé de maillon (v. 852), come dice il testo. Non vi è dubbio che qui la figura del padre «très aimant» e quella della madre finiscono, per così dire, col parassitare quella del padre adottivo; e ciò proprio immediatamente prima che venga lasciato in eredità il Romanzo fantasmatico, il cui titolo, dal suono diabolicainente osceno ce la dice lunga sui sentimenti del figlio verso il «plus que père»: Item, et a man plus que pere Maistre Guillaume de Villon, Qui esté m'a plus doulx que mere, Enffant eslevé de maillon - Deyecté m'a de maint boullon Et de cestuy pas me s'esjoye; Sy lui requier a genoullon Qu'il m'en laisse toute la joye - Je lui donne ma librarye Et le roumant du Pet au Deable (849-58) Aggiungendo a questi lasciti il dono della «librairie», il poeta non solo si sbarazza delle ultime tracce di una rinomanza e di una cultura meramente libresche, ma gio- 79
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