Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983

l regge con la mente i fili della percezione di un corpo che non c'è più. A questo punto, appare chiara la funzione prima ven­ tilata del suggeritore. Poiché la cosa non lo riguarda «in­ timamente», il perverso può ben evocare trame universali. E ne ritroviamo una giusto alla fine del Meister. Ma che cosa avviene quando la trama si manifesta?' Il suggeritore, sotto le tavole della scena nella quale si cala lo spettro del padre morto, è ciò che mantiene la barra tra signi­ ficante e significato. Per lo psicotico, l'apparizione in cielo di un Dio, sta a dire invece che il padre è . ben vivo e potente. La lamella che divide le , due situazioni è sottile. E se abbiamo un perverso il cui godimento è intorno alle qualità ed è su queste che il soggetto trova una sua unità, per dire che una giovanetta vale un'altra giovanetta, un bambino vale un altro bambino, se qualcosa si anima per lui dell'individualità dell'oggetto, per questo Sade si garantiva la durata del godimento stabilendo differenza e identità con nastri colorati, allora al piacere si sostitui­ sce l'orrore. Il bambino vivo mette In campo un altro genere di identificazione. E ritorna ciò che è più insostenibile al perverso come allo psicotico. L'amore che per entrambi si lega al banchetto. Il convito non è più di pietra. Il padre che non castra ma divora è colui al quale ora il perverso si identifica, e insieme il bambino è il se stesso, un Pinocchio che ritorna bambino. Il pasto dei genitali in cui sfocia una serie di vicende di adescamento e di libidine con bambini, che si consuma sul prato di San Giovanni alla Creta è l'evento manifesto di quella barra caduta tra significante e significato, tra mangiare di baci e mangiare di baci. (p. 872) «La cosa più difficile mi sembra quella specie di separazione fra i vari elementi che l'uomo deve attuare in se stesso se vuole realmente educarsi». 32

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