Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983

noi». Ovvio che una striscia d '. acqua dovesse separare questo chimerico paese dal resto del creato. (pp. 147-148) Osservando su un atlante la grande isola della Terra del Fuoco, ultimo paese abitato al di là dello Stretto di Magellano, ci si sente quasi costre . tti a chiedersi: chi mai può vivere laggiù? che aria spira in una simile contrada? Il pensiero avverte oscuramente che la Terra del Fuoco si raffigura per noi tuttora come un luogo mitico oltre che reale, rappresenta qualcosa anche negli atlanti del nostro immaginario. Ma che cosa allora? Il miraggio di un remoto desiderio? La metafora di una qualche espe­ rienza ancora mal definita? Partito alla ricerca di un lontano parente scomparso, il «viaggiatore» Bruce Chatwin ha attraversato qualche anno fa tutta la Patagonia, per spingersi fino all'estremo limite della Terra del Fuoco; ha camminato così lungo le spiagge dell'Antichton: All'inizio, per qualche miglio, la foresta scendeva fino alla spiaggia e attraverso i rami vedevi il verde scuro dell'acqua e i nastri violacei delle alghe che affioravano e fluttuavano con la marea. Più oltre, le colline si allontanavano dal mare facendo posto a pascoli di erba tenera, punteggiata da mar­ gherite e funghi. Sulla battigia c'era uno spesso strato di fram­ menti di legno sbiancati dal mare, e a volte un relitto di nave o una vertebra di balena. Dagli scogli imbiancati dal guano si levavano in volo cormorani e oche marine, suscitando balenii bianchi e neri. Al largo volavano colombi e anatre e, lontano nello Stretto, albatri fuligginosi che ruotavano senza sforzo, simili a coltelli volanti. (pp. 176-177) Tale paesaggio dolce ed opprimente era dunque la dimora del popolo degli antipodi: indios Alakaluf, Ona, Yaghan o Yàmama: «Usato come verbo, yàmama significa 'vivere, respirare, essere felice, rimettersi da una malattia o essere sano'. Come sostantivo significa 'persone' in con- 200

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=