Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983
cedimenti compositivi che come tali attivano (o non at tivano) le virtualità iconiche della lingua. Nella seconda parte si enucleano i contenuti relati.vi ai procedimenti individuati, le forme dell'occultamento/esibizione degli e lementi costruttivo-linguistici, la tipologia della figurazio ne araldica e dei «realia», dove si osserva come la scrittura tenda a una sua perversa e/o mistica autonomia, al rifiuto di venire confinata «alla sua funzione di rappresentanza linguistica». Nella terza parte si assiste all'analisi storica della produzione delle figure verbo-iconiche in Italia. Nel la quarta si risale ai momenti primordiali di questa forma espressiva. La diretta autoraffigurazione della parola poe tica qui si confronta con regole di combinazione ludiche, s'inabissa nelle zone più oscure dell'affettività per mesco larsi alla parola disincarnata della preghiera, allo scongiu ro, all'epifania dell'Eros, per riferirsi obliquamente allo spazio subliminale dell'anagramma e della scrittura auto matica. Emerge come la disposizione a questo tipo di scrittura abbia legami di parentela con la disposizione a manipo lare-fabbricare congegni sofisticati, con·il godimento of ferto dagli androidi dell'orologiaio di Neuchàtel, qm le macchine inutili, con i calcolatori elettronici, con i gadgets tecnologici contemporanei. Mentre si differenzia dal culto della trasgressione, ossessionata com'è dal recupero del meraviglioso, che in questo caso possiamo catalogare co me «artificiale». Tomaso Kemeny MARY BARNES - JOSEPH BERKE Viaggio attraverso la follia Versione italiana e postfazione di F. Saba Sardi Milano, Rusconi, 1981 In qualsiasi punto si voglia sospendere o riprendere 193
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